Aveva ragione Brancatisano nel libro “Un po’ di verità sulla terapia Di Bella“
La Padania, 8 Gennaio 2003
Farmaci, il ministro chiede trasparenza.
La denuncia arriva da una ricerca scientifica ed è stata rilanciato da La Repubblica di ieri (07/01/03).
L’avviso è chiaro: medici, state in guardia perché la pubblicità ingannevole sui farmaci può comparire anche sulle vostre riviste specializzate. In questo modo le prescrizioni mediche possono addirittura essere “depistate” da informazioni false e tendenziose.
È quanto afferma uno studio pubblicato sull’ultimo numero dell’autorevole settimanale britannico “The Lancet”, «secondo il quale, si legge su La Repubblica, in Spagna, una quota consistente delle inserzioni farmaceutiche pubblicate dalle sei principali riviste di settore sarebbe basata su informazioni false o incomplete. I ricercatori si sono concentrati sugli annunci pubblicitari dei farmaci per la cura di due condizioni cliniche molto diffuse: l’ipertensione e il colesterolo alto.
Tra di essi hanno poi scelto le inserzioni, 102 in tutto, che promuovevano il medicinale citando a riprova delle sue qualità degli studi scientifici, riferiti con tanto d’indicazione bibliografica».
Nel 44% dei casi i ricercatori hanno verificato che non corrispondevano al vero.
A tal proposito il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, chiede “subito nuove regole per garantire la trasparenza sui farmaci”.
Il ministro sollecita un impegno chiaro e preciso di Farmindustria, l’associazione delle aziende di settore, per risolvere il problema della corretta informazione sui farmaci e, nel contempo, del contenimento della spesa sanitaria.
”E’ indispensabile – afferma Sirchia – un protocollo d’intesa con le aziende farmaceutiche perché rendano trasparenti i loro bilanci, indicando con chiarezza le spese per la promozione dei prodotti, affinché regolino anche l’attività degli informatori scientifici, per evitare così ritorni illegittimi”.
Il ministro annuncia l’intenzione di discutere i contenuti del protocollo d’intesa “in occasione del nuovo prontuario” in vigore dal prossimo 16 gennaio 2003.”
vedi: Riviste mediche + Riviste mediche 3 + Big Pharma + VIDEO su La STORIA delle “cose” + Comparaggio farmaceutico
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutichenel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.
BARI – Un “affare” ben architettato, costato oltre 20 milioni di euro al sistema sanitario nazionale Italiano.
Questa la truffa, compiuta fra il 2002 e il 2004 e scoperta dalla procura di Bari, per la quale è stata richiesta l’interdizione dall’attività (o, in subordine alla chiusura, la nomina di un commissario giudiziale per salvaguardare i livelli occupazionali) per otto società produttrici di farmaci, fra le quali anche alcune multinazionali. Fra i documenti sequestrati durante le indagini, un “libro paga” con i compensi percepiti dai medici che si prestavano all’imbroglio. La richiesta del PM riguarda solo le filiali italiane delle società.
Secondo il pubblico ministero del tribunale di Bari, Ciro Angelillis, le 126 persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio avevano costituito e preso parte a diversi sodalizi criminali, che agivano fra le province di Bari, Lecce, Brindisi, Foggia e Milano e facevano in modo che le case farmaceutiche lucrassero sulle iper-prescrizioni di farmaci fatte da medici di base.
Le società coinvolte:
Importanti le aziende coinvolte: si tratta di Glaxo, Biofutura, Bracco, Novartis, AstraZeneca, Lusofarmaco, Recordati e Bristol. In quanto alla Pfizer, comparsa fra le società incriminate, il magistrato non ha chiesto la misura cautelare poiché la multinazionale ha prodotto documenti attraverso i quali sostiene di aver modificato, rispetto all’epoca della truffa, i propri moduli organizzativi, e di aver allontanato le persone coinvolte.
vedi BIG FARMA + Ricerche mediche + Terrorismo mediatico + Pericolo farmaci
Parlamentari pagati dalle Lobbies ? – Roma Ott. 2013
L’intervista a un assistente di un Senatore che svelerebbe i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies.
Video dell’intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
L’accusa:
Il PM Ciro Angelillis contesta alle società di aver omesso, in alcuni casi, il controllo sull’attività dei propri dirigenti e dei loro subordinati; in altri casi, una fattispecie dolosa di concorso nel reato attribuito a dirigenti, capiarea e informatori scientifici di case farmaceutiche accusati (in concorso con farmacisti e medici di famiglia compiacenti) di aver truffato servizio sanitario nazionale.
Il meccanismo:
I medici di base venivano corrotti dagli informatori scientifici anche su istigazione delle case farmaceutiche, e consegnavano le ricette (intestate a pazienti ignari) alle farmacie “amiche”. I farmacisti – secondo l’accusa – toglievano le fustelle dai farmaci prescritti, le apponevano sulle ricette per ottenere il rimborso dal servizio sanitario nazionale e poi gettavano nella spazzatura i farmaci, alcuni dei quali salvavita, che potevano costare fino a 700 euro a confezione.
Il guadagno:
Ai medici corrotti – secondo il PM – andavano compensi in danaro (percentuali tra il 10 e il 18 per cento del prezzo dei medicinali prescritti), oppure orologi, telefoni cellulari, materiale informatico, viaggi di piacere e partecipazioni a congressi. In più di un caso – ritengono i carabinieri del Nas di Bari – tra medici e informatori scientifici c’è stata anche una trattativa sul tipo di compenso: ad esempio, 5.000 euro al mese al posto di vacanze con la famiglia in luoghi esotici o in capitali europee.
L’inchiesta:
Nel corso dell’inchiesta è stato sequestrato un libro paga sul quale erano registrati i compensi percepiti dai medici e, accanto, la valutazione dell’informatore scientifico: “scarso”, “sufficiente”, “buono”, “da tornare”.
Dopo il sequestro del libro-paga (il 15 aprile 2005) il PM ottenne dal GIP l’arresto di sessanta persone (18 medici, 16 farmacisti, 6 dirigenti e 20 informatori scientifici di case farmaceutiche nazionali ed estere) che si aggiunsero alle 44 persone arrestate tra il 7 e il 25 luglio del 2003.
Le intercettazioni:
Dalle intercettazioni telefoniche compiute sulle utenze di due capiarea di case farmaceutiche, emergono anche ammissioni di tangenti versate ai medici.
Dice un capoarea: “Io capisco se un mio informatore lavora quando mi chiede ossigeno”, ossia denaro.
Ma c’è anche un’altra ammissione, che viene dagli stessi informatori scientifici, che commentano il fatto che un loro collega abbia gettato nella spazzatura una busta con una trentina di farmaci defustellati da una farmacia.
Uno dice all’altro: “Siamo tutti una razza, il migliore di noi vuole essere ammazzato”.
By repubblica.it – 28 gennaio 2006
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