SPQR – Senatus Populusque Romanus
Quando ero un giovane liceale, tenevo sotto pressa il latino. Ci dedicavo del tempo. Quanto abbiamo speso di tempo sui banchi di scuola ? Chini sui libri ? Non lo so: molto, forse troppo, certamente tempo prezioso. Quante altre cose avremmo potuto fare.
Come sarebbe bello se un giorno al neonato si potesse applicare qualche futuro elettrodo (attendiamo che lo inventi la Microsoft oppure la Apple ?) in testa e, in pochi istanti, trasmettergli lo scibile umano e ogni lingua del mondo. Si’, ma chi sceglie la storia da immettere in quel cervello ?
C’e’ un gran dire tra il Fini e il Diliberto, tra Pannella e Monsignor Ruini, che si affannerebbe nel dir il suo… per favore Pannella, stop con i soliti discorsi sulla ingerenza…!
Eppure, la conoscenza (quella vera) fa liberi.
Si’, ma quanto si conosce di vero ?
Si’, ma poi, liberi di che cosa ?
Ai tempi dell’antica Roma, verso il 500 a.C, la Repubblica Romana aveva istituito le scuole pubbliche.
Fino a quel momento l’istruzione dei bambini era affidata alla famiglia, e per la maggior parte ai liberti, che erano schiavi acquistati dalla famiglia, spesso di origine greca, molto colti. Secondo me, questi giovani bimbi romani non dovevano faticare moltissimo negli studi. Ad esempio, il latino, lo conoscevano gia’. Era la loro lingua madre. Se questo latino avessero dovuto impararlo, non avrebbero avuto mai il tempo di conquistare il Mondo, e Roma non sarebbe stata mai “Caput Mundi”.
Ai bimbi raccontavano fino alla noia la storia della “Patria”: Romolo & Remo. Erano discendenti di Enea che era stato “raccomandato” (la raccomandazione si usava anche allora) dagli Dei. La storia si concluse con un fratricidio, quello di Romolo su Remo.
Questo 735 anni prima della venuta di Cristo, esattamente il 21 Aprile, data che ancora oggi Roma festeggia. I romani ne fecero la data di inizio del Mondo.
Fu Gesu’ detto il cristo a cambiare le cose.
I bimbi, in tal maniera, imparavano che erano discendenti di Enea e che possedevano sangue divino.
La mera ingenuita’, oltremodo l’ignoranza, era il motore propulsivo di quello che da li’ in avanti Roma sarebbe divenuta, e il suo sottofondo era sempre lo stesso: la Religiosita’.
Oggi i romani sono faciloni e rassegnati, a quel tempo lo erano molto meno.
Erano un popolo austero, privo di humor, rozzo, se non fosse stato per gli Etruschi, che invidiavano (predisposizione italica di origine antica), non avrebbero costruito le tante bellezze monumentali, tra le quali il Circo Massimo, dove dagli Etruschi avevano imparato a divertirsi un po’, e nemmeno la “cloaca massima”, le fognature, convivendo, come facevano giornalmente, tra i liquami.
Roma di quel tempo, dopo sette Re, con un plebiscito proclamo’ la Repubblica, era il 508 a.C..
Qualche anno piu’ tardi, nel 1948 d.C., Roma proclamo’ la Repubblica, con voto plebiscitario e referendario, stravolgendo per sempre la storia del Re.
La prima volta non ci dovrebbero essere stati imbrogli, dubitiamo della seconda.
Come ogni Repubblica, per solidificarsi ed esistere nella onnipotenza di autorita’ di Stato, non puo’ che imborghesirsi, diffondendo un clima puritano o cercando di diffonderlo.
Tutti coloro che potrebbero rischiare di essere contro l’integrita’ dello Stato Repubblicano, rischierebbero di essere dei fuori legge.
Ai tempi dell’antica Repubblica romana, il “primo Ministro” (lo soprannominarono “Pubblicala”, che significava amico del popolo), fece approvare alcune leggi che difendevano l’integrita’ statale e repubblicana, come la messa a morte di coloro che osavano proclamarsi Re, senza tuttavia specificarne con quali elementi si poteva affermare cio’.
Questa tecnica e’ sempre stata usata dalle polizie politiche dei tempi moderni. I “nemici” si chiamano, caso per caso, “deviazionisti”, “insurrezionisti”, “nemici della patria”, “agenti al servizio dell’imperialismo straniero”. I delitti, col progresso, non cambiano. Interessante e’ osservare che, in quei tempi della Repubblica romana, la forza dei numero di voti era legata ancora (come ai tempi dei Re) al potere finanziario dei gruppi.
Cosi’ accade oggi in Italia (anche senza Re).
Il potere finanziario ed economico, vedi Multinazionali ed aziende, “acquista” il potere con diverse modalita’ che, ad esempio, nel passato prendevano il nome di Tangentopoli.
Cosi’ una classe ricca minoritaria, faceva (e continua a fare…) il bello ed il cattivo tempo, contro una classe maggioritaria ma solo nel numero.
Ancora interessante fu che, dopo l’istituzione della Repubblica dell’antica Roma, ci fu una profonda crisi economica, a quel tempo non c’era l’America, ne’ piani Marschall.
Una legge repubblicana aveva confiscato le terre ai proprietari, piccoli e grandi, e questi, rimasti senza lavoro, si rifugiavano dalle province in citta’, in cerca di fortuna. Ma Roma “Patrizia” (burocrati e potere amministrativo) aveva bloccato ogni sorta di sviluppo economico; il motivo era legato al fatto che i “senatori” -che erano solamente Patrizi (i burocrati moderni ed il potere amministrativo)- non avevano interesse di rimettere in movimento un sistema commerciale, che poteva creare delle classi ricche (oggi gli chiameremmo, come piace al Berlusconi: ceto medio produttivo), culturalmente e politicamente contrari a loro.
Queste vicende si sono replicate nel 1950 d.C., soprattutto nell’Italia meridionale, dove si avvertiva un forte fermento dei contadini. Questi pretendevano che lo “Stato” aggiudicasse loro i terreni, da sottrarre ai vari feudali, che nella maggior parte erano Nobili, ormai con il titolo decaduto.
A Partinico (Palermo) -mi raccontava mio nonno con voce sofferta per una “ferita” mai sanata-, dove comandava la stazione dei Carabinieri, dalla semplice manifestazione si passo’ ad un tentativo di sommossa.
C’era un sostanziale pericolo di ordine pubblico, in quei giorni a ridosso della fine della guerra mondiale, con una Italia ancora in rovine.
Il mio nonno, per raffreddare gli animi contadini, sparo’ un colpo di pistola in aria, oltremodo con ottimi risultati sulla sommossa. Una settimana dopo ebbe una comunicazione disciplinare, direttamente dalla Legione di Palermo, doveva essere trasferito in localita’ da concordare.
E’ molto probabile che dietro quei contadini ci fossero state delle teste superiori che manovravano i moti popolari, figli delle sofferenze che si perdevano nella resistenza partigiana.
La figura del Carabiniere era molto odiata a quei tempi, nel sud la gente li chiamava “Reali”, e questo la dice lunga.
Mio nonno, tuttavia, era lontanissimo da quei sentimenti radicati in quella societa’ di quel tempo, oltremodo non avrebbe mai rinnegato le sue origini contadine, e se si trovava li’, era per la sua ambizione e la sua tenacia. A nulla valsero i suoi tentativi di ricorso, l’Italia ormai era Repubblicana, i “Reali” passavano silenziosamente dalla parte del vincitore, tagliando la testa a chi, come il nonno, era sembrato intransigente Invece di farsi trasferire, preferi’ congedarsi dall’Arma, e per tutto il resto dei suoi giorni odio’ i Comunisti, non comprendendo, o non volendo comprendere, che era stato “fagocitato” non dai Comunisti, ma dalla stessa Arma.
E la Roma Repubblicana antica fu migliore della Roma Repubblicana moderna.
Era il 492 a.C. quando a tutela delle classi meno abbienti, crearono i Tribuni della Plebe. I Tribuni, contrariamente ai sindacalisti della Roma moderna, avevano forte influenza decisionale nella vita Repubblicana. Il Senato della Roma antica, il Parlamento di oggi, sapeva ascoltare con attenzione, senza parlare. Il Parlamentari odierni sanno solo parlare senza ascoltare, e senza mai interpellare gli interessati. Si discute sulla Legge Biagi, ma non si interpellano i diretti interessati, i precari, Plebei dell’era moderna ? No, schiavi dell’era moderna.
A Vicenza migliaia e migliaia di persone, cittadini della Repubblica Italiana, hanno marciato …nessuno se ne e’ accorto ? Non intendono allargare la base militare Usa.
Roma Repubblicana antica era orgogliosa, non avrebbe permesso che, altro Paese, venisse in Patria a commettere gravi reati, nemmeno se fossero stati ottenuti dalla Polizia segreta, nemmeno se fossero stati ottenuti a loro favore. I Senatori della Roma antica, erano di grande integrita’ morale, avrebbero condannato con grande severita’ tale gesto, anche se il rapito si fosse chiamato Pirro.
Ma il rapito si chiamava Abu Omar, era un libero cittadino.
E quando un sicario si presento’ al Senato Repubblicano, asserendo che avrebbe potuto avvelenare il suo nemico, Pirro, i Senatori, non solo non diedero adito al gesto, ma informarono Pirro medesimo del pericolo !
I pilastri su cui si fondano le analogie tra le due Roma, sono rimasti inattaccati nel corso dei secoli: il Prefetto, il Giudice, il Gendarme, il Codice e l’Agente delle tasse. Le analogie strutturali tra le due Roma rimangono in piedi, cio’ che non rimane e’ la saggezza, e l’integrita’ dell’animo umano, misteriosamente svenduto.
Il Vaticano asserirebbe al Diavolo, noi, asseriamo alle stupidita’ ed alle debolezze umane.
La sigla SPQR significa Senatus Populusque Romanus, il Senato e’ il Popolo Romano, e veniva scritta su ogni nuovo monumento nell’antica Roma Repubblicana.
E’ una fortuna che la Roma moderna, questo almeno se lo e’ risparmiato.
By Giuseppe Parisi (medico)
Natale: tutti piu’ buoni
Ascolta vibrare nell’aria, brividi di festa, lasciarsi andare nelle onde scintillanti, colori di mille, mille e mille luci, inebriarsi nelle melodie fluenti, sognare. Natale e’ questo: momenti di gioia, bambini e grandi. Le famiglie, il ritrovarsi insieme , tutti d’incanto: piu’ buoni i attivi, santi i buoni.
Cosi, nel bel di’ della festa, stupenda, melodiosa atmosfera, si scoprono i regali. Sotto l’albero, o fuori albero.
Ecco quello dai “Santi” per gli Italiani:
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=131530
Avvolto nel Natale provo qualche minuto di raccoglimento. Cammino su e giu’ su Google, quasi annego. Ancora tra le archiviate, migliaia, migliaia e migliaia negli anni. Navigare le date, 1998, 1995, 2001, 1992, 1995, 2001, 1999, 2000, 1993, 2003, hanno il sapore del tempo, quello che non si vede, non si palpa, ma rimane li’ a testimonianza del suo passaggio imponente, irrefrenabile inarrestabile. Hanno il sapore della futilita’ e della brevita’ della vita.
Chiudo il PC.
Davanti allo specchio.
Buio e silenzio intorno a me.
Buio della memoria.
Quale delizia il raccoglimento natalizio, luce fioca, buio, luce fioca, buio, luce fioca, buio, ancora luce fioca, nuovo buio: le palline colorate di Natale.
Che sensazioni meravigliose!
Libero la mia mente da ogni cattivo pensiero, la purifico da ogni sentimento negativo; dopo, piu’ tardi, attraversero’ con sforzo due imponenti montagne: il TG, analisi dell’ultimo anno delle notizie e dei dati raccolti ed archiviati. Per questo, e’ doveroso il buio della memoria.
Quale miglior momento se non il raccoglimento natalizio?
La prima cosa che salta ai miei occhi, una e-mail di una donna di mezza eta’ che chiede consiglio, chemioterapia si’, chemioterapia no?
Come curarsi? Chemioterapia, radioterapia, con tutte le loro devastanti conseguenze non sono piu’ le uniche alternative, vero? Forse chiede per autoconvincersi, forse vuole scherzare. Signora, perche’ non immergersi nel calore del Natale, qualche istante? Perche’ non “essere” nel buio della memoria?
Riflessione:
In un mondo ove, quasi per anticonformismo, tutto e’ messo in discussione, tutto quel che e’ ufficiale e’ visto con sospetto, l’autorita’ ha il sapore di autoritarismo, perdendo prestigio e potere.
Questo fenomeno e’ vivissimo in Italia, piu’ che altrove.
I nomi, se non altro, sono piu’ attraenti: ayurveda, pranoterapia, agopuntura, yoga, omeopatia, erbe cinesi, reiki, ecc.ecc. Perche’ no?
Meglio aggiungere anche i guaritori (filippini e no), fattucchiere, maghi, api Maye, elisir misteriosi…
L’Italia, in questo e’ la prima della classe a livello mondiale.
Non sognandoci nemmeno di poter essere i primi della classe nelle cose migliori, siamo passati al Calcio, non riuscendoci, abbiamo cambiato argomenti.
Ecco che, chi ricerca controcorrente, chi mette in discussione le parole d’ordine delle autorita’, viene punito e severamente.
E’ toccata a tanti.
Ne cito due, soltanto perche’ piu’ eclatanti.
Il professore siciliano Di Bella, finito nell’oblio, anzi peggio, adesso si chiamano Di Bellisti, quelli dell’elisir misterioso.
Ancora, il dr. Tullio Simoncini, medico oncologo, anche lui calvario, perseguitato e sospeso dal suo Ordine professionale, dalla magistratura, deriso, mortificato, offeso durante la solita RAI di sempre, trasmissione “l’Italia in diretta”, soldi pubblici per truffare, addormentare gli Italiani. Quindi, non uno scienziato dal coraggio da premiare, ma ben altro: per nostra fortuna, non si e’ lasciato intimidire, ed ha anche scritto un libro che consiglio vivamente di leggere: “Il cancro e’ un fungo – La rivoluzione nella cura dei tumori” (Ed. Lampis).
Intanto restiamo fermi alle maratone Telethon.
Ancora le grandi serate TV, con ospiti che raccontano circa le guarigioni dai tumori ormai all’87% dei casi.
Sono barzellette che non racconterebbe nessun comico: pensate che il nostro Alberto Sordi lo avrebbe fatto mai?
Loro lo fanno.
Usano semplici trucchi: ne cito qualcuno.
Se viene ospedalizzato un paziente con, ad esempio tumore al seno, e fatta la terapia viene dimesso, non la chiamano dimissione, la chiamano guarigione. Se dopo 3 mesi ritorna con un tumore al fegato, non sara’ certo da ricollegarsi a quanto prima… Ma cosa dici?!
Ma c’e’ di piu: se viene dimesso, e poi ritorna anche per controlli e viene di nuovo dimesso, ad ogni passaggio e’ un dato positivo. Dato che si puo’ morire 1 volta, e se si viene dimessi 9 volte, e si muore soltanto 1 volta, alla fine il risultato sara’ del 90% di guarigioni ed il 10% di mortalita’!
C’e’ di piu’, c’e’ di piu’….
Attivano calcoli che un bambino in terza elementare non farebbe: tumore al testicolo/tumore al polmone.
Del primo si salvano anche piu’ del 90%, del secondo si arriva a fatica al 10%. Una media stimata sarebbe del 50%, ma si nasconde che quelli del testicolo sono solo 2000, mentre i colpiti da tumore al polmone sono 40.000.
A questo punto, il bambino in terza elementare comprenderebbe che la media non e’ piu’ 50%…
Publicita’ ingannevole quindi: adiremo l’Antitrust !
Nel tepore natalizio osservo le mie pagine, non posso che avere qualche disagio: rileggo quando, alcuni anni fa, fu fatta una grande scoperta, un nuovo farmaco, il tamoxifen. Sembrava capace di bloccare l’insorgenza del tumore al seno. Pensate mai possibile che gli scienziati-scopritori dichiarassero con grande agilita’ che, come effetto collaterale, provocava tumore all’utero? Una persona normale, cioe’ l’uomo della strada, non lo farebbero di certo.
Ecco, lo fecero ! Dichiararono candidamente che tale loro grande, grandissima scoperta, aveva un piccolissimo effetto collaterale…! Il tumore all’utero. Sembra “oggi le comiche” , ma e’ pura verita’.
Ma di “oggi le comiche” in queste circostanze ne siamo pieni.
Ma c’e’ di piu’. C’e’ una statistica che non si fa mai.
A fronte del prezzo pagato in termini economici e di sofferenza, non si conosce se lo stesso paziente potrebbe vivere di piu’ se si escludesse qualsiasi intervento terapeutico. Di contro ci sono statistiche che parlano chiaro: l’aggressivita’ di un tumore recidivante diventa esponenziale dopo la chemioterapia.
L’estrema difficolta’, se non l’impossibilita’ di “terapeutizzare” il tumore quando dopo la terapia chemiotossica si ripresenti, sotto la stessa forma o sotto forme diverse, e’ il sacrificio che un paziente deve pagare all’altare delle terapie chemiotossiche.
Mio Dio, e’ Natale.
Ritorno allo specchio.
Nella luce delle palline di Natale, che va e viene, penso alle sofferenze umane, agli anziani abbandonati e soli, ai bambini malati negli ospedali. Penso a quanti attendono la ricerca negata di valide strategie per guarire, a quanti contano i loro minuti passare, perche’ la lotta per la vita e’ questione di minuti. Penso alla cattiveria umana che interpone il profitto a tutto, anche alle sofferenze altrui, alle malattie.
In questa notte di Natale, desidererei che tutti i vescovi, asserissero che non e’ vero che la malattia e la sofferenza sono preziose per avvicinarsi al Divino. Cosi’ dicendo farebbero due cose buone: non danneggiare Madre Natura, e non creare un alibi alla catastrofe della medicina chimica.
Non per nulla Gandhi diceva a proposito dell’Omeopatia, quale mezzo piu’ sano, economico e nonviolento per raggiungere la salute.
In ultimo, in questa meravigliosa notte, desidererei che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi facesse un grande regalo a tutti gli italiani: dato il profuso sforzo del Consiglio Superiore di Sanita’, creare per loro una sede apposita, piu’ confortevole e piu’ lontana possibile dall’Italia , magari in Alaska, dove poter svolgere le loro preziosissime ed efficienti mansioni direttive, tutti ad esclusione del cattivo dr Giuseppe De Barone, presidente della federazione nazionale degli Ordini dei medici, l’unico oppostosi al meraviglioso regalo agli italiani che abbiamo letto nel link di sopra. Speriamo che il Presidente Berlusconi ci dia ascolto e che ci faccia questo regalo.
Buon Natale, Felice Anno Nuovo.
By Giuseppe Parisi (medico)
seguito su: Fisica dell’Intenzione, un nuovo modo di fare Medicina + Riforma Sanitaria
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