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Home AMBIENTE

ElettroSmog

Jean Paul Vanoli by Jean Paul Vanoli
04/08/2020
in AMBIENTE
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ElettroSmog
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INTRODUZIONE, Info, nocività, cellulari, radar, campi elettromagnetici

La cosiddetta “scienza” NON è mai esatta al 100%, perche è formata da molte ipotesi/teorie, che poi puntualmente vengono in grande parte smentite e/o rimesse in discussione formando nuovi “dogmi” da insegnare, e ciò accade ogni dieci anni…specie in medicina !
Ci vuole quindi umiltà nell’ascoltare le opinioni. Bisogna cambiare filosofia. Oggi il mondo e’ dominato dal “dio denaro” e finché chi è più ricco e potente perde invece la cultura, la solidarietà, la fratellanza, e/o la ricerca medica diagnostica indipendente e multidisciplinare, come dice da decenni il dr. Jean Paul Vanoli, non si va da nessuna parte….
In particolare, Tutti i medici allopati hanno i paraocchi e viaggiano su un binario unico tutta la vita…a loro basta una stupida laurea, ma la vera conoscenza e’ fatta di confronto, di prove errori umiltà, imparare dal lavoro altrui e condividerlo.
Ci vuole una filosofia diversa…meno acida, dato che oggi tutti pensano di essere i più intelligenti e furbi, ma la presunzione e’ proprio il loro limite. Bisogna aprirsi al mondo alle culture alternative.
By Claudio Creviz (chimico) e commenti di: Jean Paul Vanoli (giornalista investigativo e naturopata)

Con il termine Elettrosmog si designa l’inquinamento elettromagnetico da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità (come gli elettrodotti della rete di distribuzione), reti per telefonia cellulare, e dagli stessi telefoni cellulari.
Studi scientifici, condotti in varie parti del mondo, hanno dimostrato la nocività dei campi elettromagnetici (CEM) sia in bassa che in alta frequenza. Tumori ed altro, sono le patologie indicate da organismi internazionali, come possibili conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento elettromagnetico.
Elettrodotti, ripetitori per telefonia cellulare (stazioni radio-base), motori elettrici, trasformatori ed altre apparecchiature anche casalinghe, producono campi elettromagnetici talvolta superiori ai limiti consentiti.
La legislazione Europea ed Italiana in proposito è alquanto complessa, es., per i lavoratori bisogna far riferimento a norme Europee, ad indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e alle leggi e decreti italiani che fissano i limiti in funzione dell’esposizione attribuendo la responsabilità al datore di lavoro del rispetto dei limiti.
La legge quadro, varata nel 2001, e la successiva emanazione nel 2003 dei decreti attuativi, non ha ancora chiarito tutti gli aspetti del problema.

CAMPI ELETTROMAGNETICI e TUMORI.
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA DEI POSSIBILI CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE DOCUMENTA, IN BASE ALLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA TELEFONI CELLULARI E CORDLESS.

Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha pubblicato la Monografia “Non Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency Electromagnetic Fields”, Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei Rischi Cancerogeni per l’Uom
(http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/index.php).
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato, il 31 maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press Release n. 208, http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf), dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti fisici e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B).
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC dei campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e dalle linee di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche per i campi elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi epidemiologici mondiali, esistono positive associazioni fra esposizione alla radiazione della radiofrequenza dei telefoni cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, esiste associazione positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i neurinomi, tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da 31 scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di pubblicazioni scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche internazionali. Una prima valutazione di quei risultati era stata pubblicata da Lancet Oncology a Luglio del 2011, che riassumeva il lavoro svolto da quegli scienziati
(http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(11)70147-4/fulltext).
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che, rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è due volte più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel midollo osseo del cranio. Questo perché nei bambini è minore lo spessore del cranio, è minore il contenuto di grassi del midollo osseo ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste caratteristiche si invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle sorgenti a radiofrequenza.
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la Salute delle Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia IARC n. 102 ha affermato che “questo è il più importante rapporto sanitario istituzionale mai pubblicato sulla radiazione da telefoni cellulari. Tutti i Governi dovrebbero studiare questo rapporto e seguire il Principio di Precauzione per intraprendere appropriate azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, adottando stringenti
regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per sviluppare tecnologie più sicure.”
http://www.prlog.org/12125230-most-significant-government-health-report-on-mobile-phone-radiation-ever-published.html

Int J Hyg Environ Health, 221 (3), 367-375 – Apr 2018
Verso i sistemi di comunicazione 5G: Ci sono implicazioni per la salute ?
By Agostino Di Ciaula  1
Affiliations PMID: 29402696 – DOI: 10.1016/j.ijheh.2018.01.011

Estratto
La diffusione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) è in aumento e gli effetti sulla salute sono ancora sotto esame. RF-EMF promuovere lo stress ossidativo, una condizione coinvolta nella comparsa del cancro, in diverse malattie acute e croniche e in omeostasi vascolare. Anche se alcune evidenze sono ancora controverse, l’OMS IARC ha classificato RF-EMF come “possibile cancerogeno per gli esseri umani”, e studi più recenti hanno suggerito effetti riproduttivi, metabolici e neurologici di RF-EMF, che sono anche in grado di alterare la resistenza agli antibiotici batterici. In questo scenario in evoluzione, anche se gli effetti biologici dei sistemi di comunicazione 5G sono molto poco studiati, è stato avviato un piano d’azione internazionale per lo sviluppo delle reti 5G, con un prossimo incremento dei dispositivi e della densità delle piccole cellule, e con il futuro utilizzo di onde millimetriche (MMW). Osservazioni preliminari hanno mostrato che le MMW aumentano la temperatura della pelle, alterano l’espressione genica, promuovono la proliferazione cellulare e la sintesi di proteine legate allo stress ossidativo, ai processi infiammatori e metabolici, potrebbero generare danni oculari, influenzare le dinamiche neuro-muscolari. Ulteriori studi sono necessari per esplorare meglio e in modo indipendente gli effetti sulla salute di RF-EMF in generale e di MMW in particolare. Tuttavia, i risultati disponibili sembrano sufficienti per dimostrare l’esistenza di effetti biomedici, per invocare il principio di precauzione, per definire i soggetti esposti come potenzialmente vulnerabili e per rivedere i limiti esistenti. Una conoscenza adeguata dei meccanismi fisiopatologici che collegano l’esposizione RF-EMF al rischio per la salute dovrebbe essere utile anche nella pratica clinica attuale, in particolare in considerazione delle evidenze che puntano a fattori estrinseci come pesanti contribuenti al rischio di cancro e alla progressiva crescita epidemiologica delle malattie non trasmissibili.
– https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29402696/

5G: spiegazione del meccanismo di azione deleterie sui viventi (vegetali, animali ed umani)
Un recente studio di OpenSignal, ad esempio, ha messo in evidenza le differenze di velocità nella rete 5G in otto Paesi in giro per il mondo. La rete 5G più veloce è quella statunitense, con 1.815 Mbps in download di media. Segue la rete 5G Svizzera, con 1.145 Mbps. Al terzo posto si piazza la rete della Corea del Sud: 1.071 Mbps. In Australia il 5G va a 792 Mbps, negli Emirati Arabi Uniti a 665 Mbps, in Italia a 657 Mbps, in Spagna a 602 Mbps e nel Regno Unito a 569 Mbps. Parte di questa enorme differenza di velocità dipende dalle frequenze utilizzate dalla rete 5G nei vari Paesi analizzati.
Il 5G usa tre fasce di frequenze (bassa, media e alta): 694-790 Mhz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz.
Una frequenza bassa (intesa come emissione elettromagnetica con una frequenza dell’ordine delle centinaia di mega hertz o MHz) ha la capacità di arrivare molto più lontano di una frequenza alta, ma può trasportare meno dati per unità di tempo (valore in genere espresso in bit al secondo o bit/s). Una frequenza alta (dell’ordine dei giga hertz o GHz), al contrario, ha una portata molto inferiore ma ha la capacità di trasportare moltissimi dati per unità di tempo. Inoltre, una frequenza di banda bassa è capace di attraversare gli ostacoli fisici molto meglio di una frequenza alta. Per questo motivo, una connessione inaffidabile (perché ostacolata) a una banda ad alta frequenza a volte può essere più lenta di una buona connessione a una banda a bassa frequenza.

5G: le onde millimetriche
La vera novità del 5G è che è il primo standard ad usare le cosiddette onde millimetriche, cioè quelle sopra ai 24 GHz. Frequenze così alte, come già spiegato, sono ottime per le trasmissioni ad altissima velocità ma sono inaffidabili per via della scarsa portata e in caso siano presenti ostacoli fisici, che le disturbano e le distorcono. Basta una nuvola di passaggio, ad esempio, per interferire sul viaggio di un’onda millimetrica. In attesa che il numero delle antenne 5G sia sufficientemente elevato da permettere una buona copertura con onde millimetriche, quindi, i nostri smartphone utilizzeranno incessantemente l’Adaptive beam switching passando a bande di frequenza più basse allo scopo di mantenere stabile la connessione, sacrificando nel processo la velocità di connessione.
Il 5G ha quindi un vasto range di frequenze che utilizza, fra le quali, anche la frequenza di 60 GHz del 5G che è la frequenza alla quale oscillano le molecole di ossigeno.
A 60 GHz, il 98% dell’energia trasmessa 5G verrà assorbita dall’ossigeno atmosferico che altera le proprietà orbitali degli elettroni delle molecole di ossigeno.
“60 GHz è la frequenza di assorbimento delle molecole di ossigeno. Le molecole di ossigeno hanno elettroni che condividono tra loro, l’ossigeno è una molecola biatomica.
Ciò che respiriamo sono due molecole di ossigeno legate insieme agli elettroni che condividono.”Quando la molecola di ossigeno viene colpita con onde 5G a 60GHz, queste onde influenzano le proprietà di risonanza orbitale di quegli elettroni condivisi. Sono quegli elettroni condivisi che si legano all’emoglobina nel nostro sangue. “Quando l’ossigeno viene interrotto, non si legherà più all’emoglobina e alla mioglobina (molecole che trasportano ossigeno) e quindi non sarà in grado di trasportare ossigeno nei mitocondri della cellula. Senza ossigeno, il fegato diventa congestionato e il corpo e cervello, inizia a guastarsi a causa del lento soffocamento.
Poiché il cervello è l’organo del corpo più sensibile alla mancanza di ossigeno, non assumere abbastanza ossigeno al cervello provocherà ipossia cerebrale. (sono dati scientifici descritti da scienziati studiosi ) facendo qualche ricerca su internet si trova tutto e basta unire i puntini per capire la corresponsabilità di questa tecnologia con malattie respiratorie legate all’incapacità di trasportare ossigeno da parte dei globuli rossi, alle cellule dei corpi viventi.
Ecco spiegata in parole povere l’interferenza del 5G con la vita sana…..
Tutto ciò poi è legato ai Vaccini che immunodeprimendo con il loro contenuto tossico, i vaccinati, e faciliteranno l’ammalamento e/o la morte prematura.

5G altamente pericoloso:
https://oasisana.com/2019/10/22/5g-da-incubo-la-prova-genotossica-nello-studio-americano-rottura-del-dna-e-questa-la-verita-basta-bufale/
Danni Biologici dal 5G – PDF con i particolari del caso

POTENZIALE RISCHIO  di MALATTIE NEOPLASTICHE da BODY SCANNER in AEROPORTI e STAZIONI FERROVIARIE.
Italy – Roma, 02/07/2010: “Anche gli scienziati americani lanciano l’allarme sull’istallazione di body scanner”.
Così l’On. Domenico Scilipoti (IDV), con riferimento alle apparecchiature che individuano materiali e sostanze pericolose per la sicurezza dei viaggiatori. “Già in passato ho sollevato perplessità e forti dubbi sulla concentrazione di radiazioni sulla pelle dei passeggeri soggetti all’esame dei body scanner – continua il deputato di Italia dei Valori – in modo particolare su donne in attesa, su bambini e su passeggeri abituali e portatori di patologie preesistenti che potrebbero aggravarsi”. “Il rischio c’è e la potenzialità di danno alla salute pubblica è, dunque, notevole.
Ribadisco che le Autorità sanitarie non debbano permettere – conclude l’On. Dott. Scilipoti (IDV) –  l’esposizione a raggi X o ad apparecchiature similari che, e comincia ad essere sempre più dimostrato, possono procurare alterazioni degenerative nell’organismo umano.
Salvaguardiamo la vita umana: contro il rischio attentati, usiamo metodi non pericolosi ma ugualmente efficaci”.

Il dott. Salvatore Rainò spiega cosa sta facendo il potere criminale contro il mondo con vaccini e 5G.
https://www.youtube.com/watch?v=BNYSfNFDaDY&feature=youtu.be&fbclid=IwAR19dsaqI5g12JsxJIzhsp-iqIwmiba5OoB8jXqYRyOpzB1Va0oHWUWABME

LEGGI, Decreti, disposizioni, Italiane:
MINISTERO della SANITA’ circolare 12 novembre 1982, n. 69 (Radiazioni non ionizzanti. Protezione da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde. Informativa generale in vista di una prossima normativa settoriale) D. M. del 16 gennaio 1991 – Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne. (pubblicato sulla G.U. n. 40 del 16 febbraio 1991)
D.P.C.M. del 23 aprile 1992 – Art. 5 – Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno. (pubblicato sulla G.U. n. 104 del 6 maggio 1992)
Decreto Legislativo del Governo n° 626 del 19/09/1994 (pubblicato su : Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n° 265 del 12/11/1994)  Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
D.P.C.M. del 28 settembre 1995 – Norme tecniche procedurali di attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 relativamente agli elettrodotti. (pubblicato sulla G.U. n. 232 del 4 ottobre 1995)
DECRETO Ministero dell’Ambiente n. 381 del 10 settembre 1998  – Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di  radiofrequenza compatibili con la salute umana. (pubblicato sulla G.U. n. 257 del 3 novembre 1998)
Decreto 18 maggio 1999 – Norme armonizzate in materia di compatibilità elettromagnetica (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 4 giugno 1999)
Legge 22 febbraio 2001, n. 36  Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
Decreto legislativo 198/2002 (“Decreto Gasparri”) non più valido per “eccesso di delega”.
Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259: “Codice delle comunicazioni elettroniche”
Decreti attuativi Legge 22 febbraio 2001, n. 36
Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n.257 Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici)

MINISTERO DELLA SANITA’ circolare 12 novembre 1982, n. 69 (Radiazioni non ionizzanti. Protezione da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde. Informativa generale in vista di una prossima normativa settoriale)

Legge ordinaria del Parlamento n. 339 del 28 giugno 1986 -Nuove norme per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne. (pubblicata sulla G.U. n. 158 del 10 luglio 1986)
D. M. n. 449 del 21 marzo 1988 – Approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee aeree esterne. (pubblicato sulla G.U. S.O. n. 79 del 5 aprile 1998)
D. M. del 16 gennaio 1991 – Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne. (pubblicato sulla G.U. n. 40 del 16 febbraio 1991)
D.P.C.M. del 23 aprile 1992 – Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno. (pubblicato sulla G.U. n. 104 del 6 maggio 1992)
D.P.C.M. del 28 settembre 1995 – Norme tecniche procedurali di attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 relativamente agli elettrodotti. (pubblicato sulla G.U. n. 232 del 4 ottobre 1995)
Ministero dei Lavori Pubblici – D. M. del 5 agosto 1998 – Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterne. (pubblicato sulla G.U. n. 209 del 8 settembre 1998)
DECRETO Ministero dell’Ambiente n. 381 del 10 settembre 1998 – Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana. (pubblicato sulla G.U. n. 257 del 3 novembre 1998)
Decreto 18 maggio 1999 – Norme armonizzate in materia di compatibilità elettromagnetica (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 4 giugno 1999)
DECRETO LEGISLATIVO 19 dicembre 1994, n. 758 (Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro)
DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 1996, n.645 (Recepimento della direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento)
DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 13 aprile 1994, n. 336 (Regolamento recante le nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura)
DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 19 marzo 1956, n. 303, art. 22 e 34 (Norme generali per l’igiene del lavoro)
DECRETO MINISTRO SANITA’ 29 novembre 1985 (Disciplina dell’autorizzazione e uso delle apparecchiature diagnostiche a risonanza magnetica nucleare (R.M.N.) sul territorio nazionale)
DECRETO LEGISLATIVO 19 settembre 1994, n. 626, art. 33 (Attuazione delle direttive nn. 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro)
DECRETO LEGISLATIVO 19 marzo 1996, n. 242, Art. 16 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro)
DECRETO LEGISLATIVO 4 dicembre 1992, n. 476 (Attuazione della direttiva 89/336/CEE del consiglio del 3 maggio 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla compatibilità’ elettromagnetica, modificata dalla direttiva 92/31/CEE del consiglio del 28 aprile 1992)
DECRETO MINISTERIALE 30 dicembre 1993 (Elenco delle norme armonizzate sulla compatibilità elettromagnetica)

UNIONE EUROPEA:
CEE direttiva Consiglio 22 luglio1993, n. 93/68 (Modifica delle direttive del Consiglio 87/404/CEE (recipienti semplici a pressione), 88/378/CEE (sicurezza dei giocattoli), 89/106/CEE (prodotti da costruzione), 89/336/CEE (compatibilità elettromagnetica), 89/392/CEE (macchine), 89/686/CEE (dispositivi di protezione individuale), 90/384/CEE (strumenti per pesare a funzionamento non automatico), 91/263/CEE (apparecchiature terminali di telecomunicazioni), 94/42/CEE (nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi) e 73/23/CEE (materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione)

Norme tecniche
CEI ENV 50166-1 – maggio 1995
Norma Europea Sperimentale (Esposizione umana ai campi elettromagnetici – Bassa frequenza (0 -10 kHz)).
CEI ENV 50166-2 – maggio 1995
Norma Europea Sperimentale (Esposizione umana ai campi elettromagnetici – Alta frequenza (10 kHz – 300 GHz))
Le due norme precedenti sono state abrogate.
Sono allo studio due progetti presso CEI: C 764 e C 735 che diventeranno norme in sostituzione di quelle abrogate.

Prima di introdurvi nell’argomento “Elettrosmog”, sarebbe utile che leggeste queste pagine, per comprendere successivamente
e bene cio’ che esponiamo su questo argomento molto importante !
CAMPI MAGNETICI e SALUTE   (studi del prof. Levis)
VIDEO sui danni dei cellulari
Come Nasce la Malattia ? +  Dove e perché Nasce la Malattia ?
CONFLITTI SPIRITUALI IRRISOLTI  +  Piu’ Caos = Meno Salute
Infiammazione  (causa di tutte le malattie)  +  Tossiemia

La Bugia Pasteuriana (di Pasteur)  +  Falsita’ della medicina ufficiale  +  Terrorismo Mediatico
Vari Tipi di Terreno
ASSOCIAZIONI e COMITATI IN LOTTA CONTRO L’ELETTROSMOG  (A.L.C.E.)

Video straordinari, Zeitgeist
Temi trattati, problema monetario, problema sociale, problema energia, problema religioni:

qui i links con i sottotitoli in italiano:
Zeitgeist 2: http://video.google.com/videoplay?docid=-922737582620416065
Zeitgeist 1: http://video.google.it/videosearch?q=Zeitgeist&hl=it&emb=0#
Zeitgeist 1: http://video.google.it/videoplay?docid=8843401698699797775&ei=uC_BSLeULI-c2wLFhOy4CQ&q=zeitgeist+sottotitoli
Parigi blocca il WiFi

La Giunta di Parigi (F) ha deciso di bloccare la rete WiFi in quattro biblioteche municipali. Alla base della decisione ci sarebbe il malessere lamentato dai dipendenti che lavoravano vicino alle antenne, si parla di nausea e vertigini.
Lo hanno riferito i bibliotecari stessi durante un incontro con la Commissione sulle condizioni di salute sul posto di lavoro nella città.
Il provvedimento sembra andare contro corrente rispetto all’iniziativa promossa a fine estate nell’ambito del programma Paris Digital City: dotare la città della Rete municipale più estesa d’Europa.
Dunque, anche se almeno per l’Italia sembra che non ci sia ancora alcun riscontro scientifico che provi la “pericolosità” del WiFi, Parigi ha deciso di procedere lo stesso per evitare problemi ancora più gravi.

«No, il WiFi non è come un microonde. Non ho mai notato onde di calore vicino a dei terminali WiFi», ha cercato di spiegare il capo ufficio stampa del Comune di Parigi, Lionel Bordeaux.

«Siamo sul terreno dell’invisibile e dobbiamo raccogliere elementi razionali», hanno commentato ancora dall’amministrazione provinciale. Ma Parigi ha deciso di procedere lo stesso per evitare problemi ancora più gravi. Soprattutto dal momento che il personale che ha mosso le accuse è sostenuto da due associazioni ecologiste, Priartém e Agir pour l’environnement.
By Marianna Di Iorio
Tratto da pubblicaamministrazione.it – giovedì 13 dicembre 2007

USA, in aumento infortuni causati da computer – 10/06/2009
Gli infortuni causati dal computer sono in rapido aumento, e non si tratta solo di disagi dati dall’uso a lungo termine. I casi di infortunio grave a causa del computer registrati negli Stati Uniti, tra il 1994 e il 2006, sono stati oltre 78.000, il 93% dei quali è avvenuto tra le mura domestiche.

Mentre si era già a conoscenza dell’aumento di dolori alla schiena, visione offuscata e sindrome del tunnel carpale in chi usa spesso il personal computer, una nuova ricerca rivela che anche gli infortuni più gravi come traumi e cadute sono in aumento, sopratutto tra i più giovani.
Lo studio, svolto dal Center for Injury Research and Policy, dal Research Institute del Nationwide Children’s Hospital e dell’Ohio State, University College of Medicine, di Columbus, mostra un aumento di 7 volte di questo tipo di infortuni in 13 anni di sorveglianza, un aumento che non corrisponde alla normale diffusione dei personal computer.
Gli infortuni più comuni sono quelli associati al monitor: sembrano essere in diminuzione da quando i pesanti monitor a tubo catodico sono stati rimpiazzati dai più leggeri schermi a LCD. Altri infortuni comuni sono inciampare nei cavi e nelle attrezzature lasciate a terra, urti agli arti e ferite alla testa per cadute sulle attrezzature, apparecchi che cascano addosso perchè non ben fissati.
I bambini al di sotto dei 5 anni sono il gruppo più colpito: l’infortunio più comune per loro (avviene nel 43.4 per cento dei casi) è inciampare nei cavi o essere colpiti da un monitor in caduta.
Inoltre, a differenza delle altre fasce di età, che si fanno male soprattutto agli arti, nei bambini la maggior parte delle ferite avviene alla testa: nel 75.8% nei minori di 5 anni e nel 61.8% di quelli tra i 5 e i 10 anni. L’aumento dall’inizio dello studio e’ stato del 732%, più del doppio di quello dei personal computer domestici (309%). Quindi non è solo perché ci sono più computer che aumentano gli infortuni.
“Ulteriori ricerche sono necessarie. Il computer sta diventando un oggetto onnipresente nelle nostre case e dobbiamo avere ulteriori informazioni su come viene usato se vogliamo comprendere appieno il fenomeno” ha detto Lara B. McKenzie, del Nationwide Children’s Hospital Center for Injury Research and Policy di Columbus, autrice della ricerca.
“I tipi di computer, come sono disposti, e l’arredamento delle sale dove si trovano: tutti questi fattori dovranno essere analizzati per studiare delle strategie di corretto utilizzo in modo da evitare questo tipo di infortuni”.
Tratto da: news.paginemediche.it

Con il microscopio  in Campo Oscuro si osserva come effetto dell’inquinamento da campi elettromagnetici sul sangue, un impilamento dei globuli rossi ! Una TC al torace sono circa 400 rx standard.
Il pericolo dosimetrico è abbastanza alto.. i rischi sono legati alla tossicità al midollo osseo e ovviamente alle ghiandole endocrine.
Anche altri tipi di esami clinici (es. Raggi X, lastre, TAC, Radio terapie, mammografie, ecc., presentano delle possibilita’ di inquinamento CEM

BONIFICA in CASA PROPRIA
In casa occorre se si vuole fare meglio e si dispone di denaro, occorre isolare con reti di rame, i motori elettrici di frigo, ecc. e sostituire i cavi dell’impianto elettrico, specie quelli che vanno in camera da letto, con cavi con l’esterno in rete di rame, che va messa  massa. Occorre fare molta attenzione a fare le cose come si deve per non fare collegamenti che possono nel tempo provocare corto circuiti:
Se poi si vuole fare ancora meglio e’ bene mettere un interruttore ad assorbimento, messo in serie ai cavi della corrente (due poli) delle camere da letto, che quando non si utilizza la corrente (non vi e’ assorbimento) si scollegano automaticamente dall’impianto elettrico.

Riferimenti bibliografici su Elettrosmog + Altra bibliografia

– “Campi elettromagnetici: la giuria sta decidendo”, editoriale, special report; 60 Hertz and human body, IEEE spectrum, Ag. 90, traduzione di Giraldi “Campi elettromagnetici e corpo umano”, Roma, Nov. ’90.
– Paul Brodeur “Annals of radiation: the hazards of electromagnetic fields”, The New Yorker magazine, 12, 19, 26, Giugno 1989.
– Environmental Research Information, Inc. “A brief overview of Paul Brodeur’s Annals of radiation: the hazards of electromagnetic fields” a three part series appearing in the New Yorker magazine”, June 12, 19, 26 1989″ , New York, 1989.
– M. Granger Morgan, Indira Nair “Amministrando il rischio” .
– Paul Brodeur “Currents of death”, Simon & Schuster, New York, 1989.
– Cesare Maltoni, Morando Soffritti “Valutazione dei potenziali rischi per la salute, con particolare riferimento a quelli cancerogeni, da esposizione a campi elettromagnetici a bassissima frequenza”, Istituto di oncologia “F. Addarii”, Bologna, Presidio oncologico multizonale di prevenzione e scienze ambientali, 16 Aprile 1991.
– Aldo Iacomelli – Fabio Macchia “Campi elettromagnetici biosfera a rischio” GREENPEACE Italia, Roma, aprile 1997.
– Aldo Iacomelli, Luca Ramacci, Fabio Macchia, Sara Fioravanti, Guido Santonocito “Il problema corre sull’onda”, GREENPEACE Italia, Roma, marzo 1998.
– V. P. Korobkova, Y. A. Morozov, M. D. Stolarov, Y. A. Yakub “Influence of the electric field in 500 and 750 kV switchyards on maintenance staff and means for its protection”, Technical report 23.06, CIGRE paper, 1972.
– J. Nair, M. G. Morgan, H. K. Florig “Biological effects of power frequency electric & magnetic fields. Background paper”, U. S. Congress, Office of technology assessment, OTA-BP-E-53, Washington, DC: U. S. Governement printing office, Maggio 1989.
– Wertheimer, E. Leeper “Electrical wiring configurations and childhood cancer”, Am. J. Epidemiol., 109: 273 – 84, 1979.
– D. A. Savitz, H. Wachtel, F. A. Barnes, E. M. John, J. G. Tvrdik “Case-control study of childhood cancer and exposure to 60 Hz magnetic fields”, Am. J. Epidemiol. , 128 (1): 21 – 38, 1988.
– Coleman, V. Beral “A Review of epidemiological studies of the health effects of living near or working with electricity generation and trasmission equipment” Int. J. f epidemiology, 17: 1 – 13, 1988.
– U. S. Environmental protection agency, Office of research and development “Evaluation of the potenzial carcinogenicity of electromagnetic fields”, EPA / 600 / 6 – 90 / 005B, Ottobre 1990, external review draft.
– H. D. Roth “An evaluation of published studies analyzing the association of carcinogenesis with exposure to magnetic fields”, publication n. EA – 3904. Palo Alto, CA: Electric Power Research Institute, 1985.
– L. Tomenius “50 Hertz electromagnetic environment and the incidence of childhood tumors in Stockolm county”. Biolelectromagnetics 7: 191 – 207, 1986.
– R. G. Stevens “Electric power use and breast cancer: a hypothesis”, Am. J. Epidemiol. , 125: 556 – 61, 1987.
– J. M. R. Delgado, J. Leal, J. Luis ed altri “Embryological changes induced by weak, extremely low frequency electromagnetic field”, J. Anat. , 134: 533 – 51, 1982.
· W. R. Adey “Tissue interactions with non ionizing electromagnetic fields”, Phisiol. Rev. , 61: 435 – 513, 1981.
· P. Cole “An epidemiologic perspective on electromagnetic fields and cancer” preparata per il Florida Department on Environmental regulation, Marzo 1987.
– G. Lewis, N. Loprieno ” Effetti biologici dei campi elettromagnetici. Analisi dei dati bibliografici disponibili”, Ambiente Risorse Salute, n. 77 / 78, Luglio – Agosto 1988.
– S, Szmigielski, A. Szudzinski, A. Pletraszek, M. Bielec, M. Janak, J. K. Wrembel “Accelerated development of spontaneous and benzopyrene – induced skin cancer in mice exposed to 2, 450 MHz microwave radiation”, Bioelectromagnetics 3: 179 – 191, 1982.
– D. Andreucetti, P. Bevitori, S.R. de Donato, B. De Marchi, A. Ignesti, A. Mantuano, A. Ravaioli “Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza – Aspetti tecnici, sanitari e normativi”, Maggioli Editore, febbraio 2000.
– M. Soffritti “I rischi per la salute indotti da campi elettromagnetici a bassa frequenza: un problema emergente”, Convegno di Riese Pio X, 25 Ottobre 1991.
– C. Maltoni, M, Soffritti “Considerazioni sugli effetti per la salute, ed in particolare sugli effetti cancerogeni, dei campi elettromagnetici (CEM)”, lettera al presidente del Circondario di Rimini, ing. G. Zoffoli, del 12 / 11 / ’91.
– M. Grandolfo, P. Vecchia, P. Comba “Linee ad alta tensione modalità di esposizione e valutazione del rischio sanitario”, Istituto Superiore di Sanità, Istisan 89 / 20, Roma 1989.
– M. Feychting, A. Ahlbom “Magnetic fields and cancer in people residing near swedish high voltage power lines”, Institutet für miljömedicine, Karolinska institutet, IMM – rapport 6 / 92, Stockolm 1992.
– Coordinamento nazionale dei comitati per la tutela dai campi elettromagnetici (CONACEM) “Radiazioni elettromagnetiche: un pericolo sulle nostre teste”, Italia, Novembre 1992.
– Katalyse “Elettrosmog: rischi per la salute, limiti di sicurezza, precauzioni per l’utente”.
– M. Vignati “L’alta velocità e l’inquinamento elettromagnetico”.
– Om P. Gandhi “Biological effects in medical applications of EM energy”, Prentice Hall, N J, 1990, p.248.
– M. Grandolfo “Rischio sanitario della radiazione a radiofrequenza…”, Istituto Superiore di Sanità, Roma, 1990, p.8.
– Milham, S. , Jr. (1985b) Silent keys: Leukemia monality in amateur radio operators. Lancet 1: 812 (April 6).
– Milham, S. , Jr. (1988a) Increased monality in amateur radio operators due to lymphatic and hematopoiect malignancies. Am J. Epidemiol 127 (1): 50 – 54.
– Milham, S. , Jr. (1988b) Mortality by license class in amateur radio operators. Am J. Epidemiol, 128 (5) 1175 – 1176.
– Environmental Epidemiology Program, State of Hawaii Department of Health (1986). Cancer incidence in census tracts with broadcasting towers in Honolulu, Hawaii, Report to the City Council, City and County of Honolulu, Hawaii.
– Szmigielski, S. , et. al. (1988). Immunological and cancer – related aspects of exposure to low – evel microwave and radiofrequency fields. In: Marino, A. , ed. Modern electricity. Marcel – Dekker, Inc.
– American Journal of Epidemiology, v. 27 n. 4: 340 – 347.
– Associazione per la difesa dalle emissioni radar “Inquinamento elettromagnetico a radiofrequenza a Potenza Picena”, Potenza Picena, 13 / 06 /’91.
– Giulio Brautti “Le radiazioni non ionizzanti”, Nuovo Saggiatore, Luglio 1993.

http://www.gigaherz.ch/415
Associazione Jacob per la lotta contro l’ Elettrosmog

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